La risposta di questa settimana è per...

Come mai hai deciso di produrre il tuo stesso libro? Non hai trovato un editore disposto a farlo? 
cristina
In realtà non ho contattato nessun editore :D
Ho scelto di produrre la mia saga per un'infinità di ragioni. Alcune sono private, altre sono relative al fatto che essere un'autrice indipendente equivale ad essere un'autrice molto libera.
La mia libertà riguarda molti punti:
- Il contenuto del libro. Sono io a scegliere ciò che rimane e ciò che va via, in termini di revisioni. Sono io a scegliere se e quante parolacce usare, se e quante scene di sesso inserire.
- Le scadenze. Un autore legato ad una casa editrice ha determinare scadenze da rispettare. Io no. Decido in assoluta libertà la data di pubblicazione dei miei libri, senza dovermi preoccupare del fiato sul collo del mio editor. Se per un mese non voglio scrivere neppure una parola posso farlo senza dover temere nulla.
- La promozione. Questa è una delle libertà che mi sta più a cuore. Poter gestire autonomamente il modo in cui il mio libro viene pubblicizzato online e non.

Prendere direttamente le decisioni che riguardano i miei libri è allo stesso tempo avvincente e stressante.
Se da un lato tutto è nelle mie mani (la scelta della copertina, la definizione del prezzo, il tipo di gadget che intendo inviare ai lettori), dall'altro ogni decisione che potrebbe essere demandata ad un professionista pesa solo sulle mie spalle.

[Per inciso: se volessi, potrei avvalermi dell'aiuto di figure professionali. Esistono editor che lavorano privatamente, aiutandoti ad indirizzare il tuo manoscritto dietro compenso in denaro. Esistono copyeditor che correggono virgole e verbi del tuo libro, senza che tu debba perderci gli occhi. Esistono grafici esperti in grado di impaginare il romanzo e di creare copertine magnifiche. Io ho scelto di non fare ricorso a queste figure professionali, ma voglio chiarire che esistono e che il loro contributo può aiutare molto gli autori indipendenti.]

Un autore tradizionale ha essenzialmente un solo compito: scrivere.
Io, invece, ne ho diversi: scrivere, editare, contattare uno o più artisti che creeranno la copertina, ri-editare, stampare copie-anteprima per i blogger e gli amici, organizzare il sito e il blog, gestire il sito e il blog, inviare i libri a chi (spero!) li ordinerà, organizzare e gestire la promozione della saga.

Se avessi un editore, avrei un gruppo di persone con cui collaborare per produrre al meglio il mio libro, e questo è il lato positivo della faccenda.
Se avessi un editore, però, avrei meno potere decisionale su diversi aspetti della pubblicazione, e questo è il lato negativo.

Con questo non voglio dire che gli scrittori tradizionali sono prigionieri dell'editore, dell'editor, dell'ufficio marketing e così via. Se avessi l'opportunità di lavorare con una casa editrice che ha a cuore i miei libri e i miei lettori, probabilmente lo farei.

In questo momento, però, preferisco imbarcarmi da sola in questo viaggio.
E' certamente più complicato, ma allo stesso tempo è anche più intrigante.
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Se avete domande che riguardano me, i miei libri, o qualsiasi altra cosa, usate Formspring come ha fatto cristina.
Ogni settimana sceglierò un quesito, e ad esso dedicherò un post qui sul blog.

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